Il mondo poco esplorato delle nanoplastiche, che possono passare nel sangue, nelle cellule e nel cervello
Una bottiglia d’acqua di plastica può contenere centinaia di migliaia di nanoplastiche.
A LANCIARE L'ALLARME esattamente l'8 Gennaio 2024 un team di ricercatori della Columbia University e della Rutgers University, penetrato nel regno ancor meno conosciuto delle nanoplastiche, frutto dell’ulteriore degradazione delle microplastiche, e, per la prima volta ha contato e identificato queste minuscole particelle nell’acqua in bottiglia.
«In media un litro conteneva circa 240.000 frammenti di plastica rilevabili, da 10 a 100 volte più grandi delle stime precedenti, basate principalmente su dimensioni più grandi». Utilizzando una tecnologia perfezionata di recente, Il nuovo studio “Rapid single-particle chemical imaging of nanoplastics by SRS microscopy”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)
«Le nanoplastiche sono così piccole che, a differenza delle microplastiche, possono passare attraverso l’intestino e i polmoni direttamente nel flusso sanguigno e viaggiare da lì agli organi tra cui cuore e cervello. Possono invadere le singole cellule e attraversare la placenta fino ai corpi dei bambini non ancora nati. Gli scienziati medici stanno correndo per studiare i possibili effetti su un’ampia varietà di sistemi biologici».
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